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venerdì 5 ottobre 2012

Torino, 6 ottobre parte la carovana "No Monti, No debito, No Tav" contro i tagli alle spese sociali e i finanziamenti alle opere specultative

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Partirà domani, come è stata annunciata da Ezio Locatelli, Segretario Provinciale Prc, in conferenza stampa la carovana "No Monti, No debito, No Tav Torino-Val di Susa" da Torino, in Via Brindisi, 18/c, alle ore 8,45.
“Quella di domani, la carovana No Monti, No debito, No Tav - spiega Locatelli - sarà una manifestazione itinerante fatta di volantinaggi, presidi, comizi che partirà da Torino, attraverserà i principali comuni della Val di Susa per concludersi a Chiomonte di fronte ai reticolati che impediscono l’accesso all’area militarizzata interessata ai lavori dell’Alta Velocità. Al di là di ribadire la nostra ferma contrarietà e opposizione al progetto insensato e distruttivo dell’AV Torino-Lione e alla militarizzazione della valle - aggiunge - la manifestazione si rivolge contro le politiche devastanti di un governo e di una maggioranza che ha deciso di tagliare ogni anno, per i prossimi vent’anni, la spesa sociale per 50 miliardi di euro e che ha deciso al contempo di andare alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali di nessuna utilità sociale, con costi spaventosi che sono nell’ordine di 100 miliardi di euro. In altre parole - spiega - i cosiddetti vincoli di bilancio che devono valere per la sanità, il diritto allo studio, la previdenza, ecc. che vengono brutalmente tagliati peggiorando la vita delle persone non devono valere per le grandi opere speculative, le grandi operazioni affaristiche e finanziarie come il Tav. Una cosa semplicemente scandalosa - continua il segretario - Lo stesso accade a Torino in presenza di una classe di governo che non si fa scrupolo di smantellare e privatizzare servizi pubblici nel mentre sponsorizza megaprogetti speculativi costosissimi che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico e il bene comune. Per questo manifestiamo nella giornata di sabato. La lotta contro il Tav - conclude - deve diventare una lotta per mandare a casa un governo e una classe politica che con l’alibi del debito pubblico sta portando avanti una politica di devastazione sociale, di lavoro, di ambiente”


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