Il governo Monti aggrava la crisi, ne scarica gli
effetti sui soggetti più deboli e corrompe la democrazia. Questo governo, nato
senza mandato da parte degli elettori e appoggiato da una grande coalizione che
va dalla destra berlusconiana al PD, è il frutto dei diktat e delle
fallimentari ricette di poteri economici e finanziari, come la Bce, la
Commissione Europea, l’Fmi, che scavalcano la volontà dei popoli e le
istituzioni rappresentative.
La manovra economica di dicembre, contrassegnata su
tutto da un aumento della pressione fiscale generalizzato e senza criteri di
progressività, dall’innalzamento dell’età pensionabile, dal taglio alle
prestazioni previdenziali, dai nuovi tagli agli enti locali e alla spesa per il
sociale, ha evitato di introdurre una tassa sui grandi patrimoni, di tagliare
gli sprechi miliardari come la Tav in Val di Susa o l’acquisto di 131
cacciabombardieri F35, di ridurre i costi della politica, al fine di investire
in creazione di posti di lavoro e nella riconversione in senso ecosostenibile
dell’economia italiana.
Ora il governo si appresta a una riforma del mercato
del lavoro che non colpisce la precarietà sia sul piano legislativo che
fiscale, che riduce la durata degli ammortizzatori sociali in caso di perdita
del lavoro, e che manomette l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori allo scopo
di agevolare il padronato nella facoltà di licenziare e di annichilire gli
spazi di agibilità sindacale e politica nei luoghi di lavoro.
Tuttavia, pur registrando una palese crisi di
consensi, l’esecutivo non ha ancora un’adeguata opposizione nel paese. Esistono
brani di resistenza nel mondo della sinistra d’alternativa, del sindacato,
dell’associazionismo, della scuola, e dei movimenti sociali e territoriali. Ma
al contempo, anche nell’area vasta che si oppone al governo, si fatica a
ridurre la frammentazione dei soggetti in campo e crescono i segnali di
sfiducia nelle forme politiche democratiche, a partire da partiti.
Per queste ragioni la Federazione
della Sinistra che in questi mesi, in coerenza con la propria vocazione
unitaria, ha animato e sostenuto su tutto il territorio nazionale centinaia di
iniziative di opposizione alle politiche del governo, promuove per il 12 Maggio
2012 a Roma un appuntamento nazionale di mobilitazione che proponiamo di
condividere con tutte le soggettività politiche e sociali, collettive ed
individuali, che condividono la necessità e l'urgenza di un'alternativa a tali
sciagurate politiche.
Un'alternativa basata su:
·giustizia sociale, difesa dei
diritti sociali e del lavoro e redistribuzione delle ricchezze,
·riconversione ecologica
dell'economia con un grande piano di investimenti pubblici per il lavoro
stabile e di qualità
·rilancio della democrazia, basato
sull'ampliamento della democrazia partecipata e sul superamento del bipolarismo
attraverso un sistema elettorale proporzionale.
CONTRO IL GOVERNO MONTI:
Giustizia
sociale, Lavoro, Democrazia!
12 Maggio 2012 - ore 14
ROMA, Piazza Santi Apostoli
Manifestazione nazionale unitaria
promossa dalla Federazione della Sinistra
0 commenti:
Posta un commento