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giovedì 24 novembre 2011

Sata, anche il 2012 inizia male

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MELFI- Ieri pomeriggio, verso le ore 15, a conferma delle voci che si erano diffuse già nel corso della mattinata, la direzione della Fiat Sata di Melfi li ha prima convocati e poi a comunicato loro – ci riferiamo ai delegati di fabbrica – il ricorso ad ulteriori giorni di sospensione dell’attività lavorativa con richiesta di Cigo, nelle giornate del 16 e del 19 dicembre prossimi e nel periodo che va dal 23 dicembre 2011 al 9 gennaio 2012. In pratica, per l’intero periodo non coperto dalle canoniche giornate di festa per Natale, Capodanno ed Epifania. Il nuovo stop produttivo è stato, come al solito del resto, motivato dal Lingotto con la necessità di adeguare i flussi produttivi alle richieste di mercato, sia italiano che straniero. Un’ulteriore conferma che il Lingotto vende sempre meno auto, compreso il modello Punto che si assemblea in Basilicata. E questo preoccupa moltissimo sia le tute blu lucane che i sindacati di categoria. Non solo confederali, ma anche autonomi. “Dopo il cospicuo fermo produttivo del mese di novembre con solo 7 giornate di lavoro, questa nuova comunicazione aziendale evidenzia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la drammaticità della situazione per il nostro territorio industriale, costretto dal mercato in continuo calo a dolorosi fermi produttivi per i lavoratori – ha detto ieri Marco Roselli, segretario generale della Fismic Basilicata -. Si chiuderà così un anno difficile che ha pesato negativamente sulle retribuzioni dei lavoratori e conseguentemente sui bilanci familiari degli stessi, con perdite retributive di circa 3mila euro per ogni lavoratore: Alla fine del 2011 saranno 65 le giornate di mancata produzione che equivalgono ad una perdita produttiva di circa 10mila autovetture”. “Siamo coscienti che pure il 2012 inizierà nel peggiore dei modi. Con i lavoratori a casa ci saranno altri duri sacrifici per tutti – ha aggiunto Roselli -. Auspichiamo che nuove relazioni industriali, nuovi modelli di organizzazione del lavoro e contrattuali, e perché no?, nuove politiche governative di sostegno alla crescita ed al mondo del lavoro, possano garantire la necessaria competitività al sistema industriale e al sistema Paese. Solo così potremo arrivare a fine crisi senza perdere per strada altri lavoratori, che sono e restano l’anello debole della catena. Sono loro a pagare colpe non loro”. Dello stesso tono le preoccupazioni della Uilm Uil lucana espresse dal segretario Vincenzo Tortorelli. “il 2011 è stato per Fiat auto Melfi il peggiore anno della sua storia – ha detto -. Un anno nero anche per le ricadute negative sul piano salariale per tutti i lavoratori della Basilicata. La nuova Cigo annunciata ieri preoccupa. L’auspicio che passata questa fase difficilissima il polo dell’auto di Melfi possa presto recuperare la sua centralità partendo dal nuovo modello che dovrà sostituire la Grande Punto e pure dalla produzione di un secondo modello aggiuntivo. Proprio come più volte chiesto dalla Uilm”.

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