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lunedì 17 ottobre 2011

Fincantieri, ad Ancona presidio permanente fino al 24 ottobre

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Gli operai della Fincantieri di Ancona sono da oggi in “presidio permanente" davanti ai cancelli dello stabilimento all'Arsenale, dove ci resteranno almeno fino al 24 ottobre, quando è previsto, a Roma, il tavolo nazionale che si occupa della crisi dell'azienda. Il cantiere è, dunque, bloccato dall'esterno e i sindacati stanno verificando la possibilità di alcune deroghe per l'ingresso di alcune persone della direzione, degli addetti alla sicurezza e degli amministrativi, «in modo da garantire - ha spiegato il segretario della Fiom Marche, Giuseppe Ciarrocchi - l'operatività minima necessaria, sia sotto gli aspetti della sicurezza che per quanto riguarda la formulazione delle paghe dei lavoratori». Ogni altra attività è bloccata e, nella tarda mattinata, i lavoratori si riuniranno nuovamente in assemblea per definire i turni e le rotazioni al presidio esterno. In mattinata i sindacati incontreranno il prefetto di Ancona, Paolo Orrei, insieme al sindaco del capoluogo dorico, Fiorello Gramillano. «Il prefetto conosce bene la nostra situazione - ha spiegato Ciarrocchi - e a lui illustreremo gli ultimi sviluppi e la nostra decisione di bloccare il cantiere». Ma in prefettura si parlerà anche dell'ordine del giorno, approvato venerdì scorso dal consiglio comunale di Ancona, che impegna le istituzioni locali a spingere perchè Fincantieri porti subito ad Ancona il progetto di realizzazione di una nuova nave. «Bisogna avviare subito lo start up - ha ribadito il leader della Fiom regionale -. Al prefetto chiederemo che anche lui faccia la sua parte e ci aiuti a sbloccare la situazione: ci vuole un atto concreto da parte di Fincantieri, che deve dare avvio alla realizzazione della nave annunciata e che finora è stato oggetto del ricatto ai lavoratori: se non lo fa, vuol dire che quel progetto non è mai esistito». Ad Orrei, sindacati e sindaco evidenzieranno anche gli aspetti legati alla tensione che si è creata tra i lavoratori e alle possibili conseguenze sull'ordine pubblico.

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